Meditazione
26 gennaio 2018 ultimo venerdì del mese condotta da Don Diego Massimo Di Leo
Cominciano l’
anno proponendo la riflessione sulle litanie del Sacro Cuore (approvate da Papa
Leone XIII nel 1899) che contemplano Gesù nei suoi vari aspetti.
Iniziamo a
riflettere sulla litania “Gesù paziente e molto misericordioso”
Gesù è sommo
sacerdote pietoso e molto misericordioso. E’ facile a volte poter dire Gesù ci
perdona ma, il perdono richiede un vero e profondo pentimento, ed è per noi
difficile avere questo profondo sentimento di pentimento, ma il Signore nella
sua grande bontà si accontenta di quello che noi possiamo dargli. La sua grazia
lo rende perdono vero.
Torniamo
però un po’ indietro al libro dell’ esodo, durante il cammino nel deserto il popolo
sarà sottoposto a tante prove, e ci saranno tante infedeltà e crisi ,
ricordiamo il vitello d’ oro, il popolo vuole un Dio a suo uso e somiglianza.
Ma il Signore, misericordioso e lento all’ira che conserva il suo amore per
mille generazioni perdona la colpa, la trasgressione e il peccato ma non lascia
senza punizione. Dio perdona il suo popolo
infedele, ricompone l’alleanza e continua a fidarsi dell’ uomo. Israele
arrivato nella terra promessa continuerà ad essere peccatore e infedele, non
ascolterà più i profeti mandati da Dio, che gridano “ ritornate sulla strada
giusta” “ci saranno castighi”, anzi il popolo definendoli profeti di sventura
li uccide. E questi atteggiamenti si ripeteranno e si ripetono sempre. A quei
tempi il sacerdote o meglio il sommo sacerdote, come Aronne, era colui che
rappresentava il popolo di Dio prendeva su di se il peccato del popolo, in modo
spirituale e lo espiava con sacrifici.
Isaia dice
L'empio abbandoni la sua
via
e l'uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
e l'uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
Noi oggi
abbiamo il massimo dei sommi Sacerdoti che è Cristo che prende su di sé tutti i
nostri peccati.
Tutti
conosciamo le parole di Gesù che ci dice “Venite a me affaticati, stanchi ed oppressi
ed io vi darò ristoro, imparate da me che sono mite ed umile di cuore e
troverete ristoro per la vostra vita”.
Il Signore
vuole salvarci, donarci la pace ma siamo noi che lo rifiutiamo e ci
condanniamo.
Ci dona
delle armi potenti:
la preghiera: pregare incessantemente, ma come
si fa a pregare sempre?, se si desidera la comunione con Dio si sta già
pregando;
il
sacrificio, la carità che non è solo fare l’ elemosina, cioè riempire la bocca
dell’ altro, ma è incontralo, capire i suoi bisogni e le sue necessità.
e il perdono con la confessione.
Per cui
concludendo riprendiamo il brano di Isaia che ci dice:
Perché i miei pensieri non
sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie - oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
le vostre vie non sono le mie vie - oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
La riconciliazione con Dio
è grazia ma fatta con il grande desiderio di essere perdonati e perdonare,
cerchiamo di non essere sciavi della forma e non andare poi alla sostanza delle
cose
Se toglierai di mezzo a te
l'oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
il puntare il dito e il parlare empio,
se offrirai il pane all'affamato,
se sazierai chi è digiuno,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio.
se sazierai chi è digiuno,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio.
Ti guiderà sempre il
Signore,
ti sazierà in terreni aridi,
rinvigorirà le tue ossa;
sarai come un giardino irrigato
e come una sorgente
le cui acque non inaridiscono.
ti sazierà in terreni aridi,
rinvigorirà le tue ossa;
sarai come un giardino irrigato
e come una sorgente
le cui acque non inaridiscono.
La prossima volta vedremo
che cosa significa mettersi in un atteggiamento di riconciliazione: ed è questo
che il Signore desidera per la nostra vita.