domenica 14 febbraio 2016

La Sapienza del cuore



Lega i lembi del fazzoletto per ricordarti di pregare prima di programmare la giornata, o ti ritroverai con le mani  legate.

Ripeti una preghiera con calma, parola per parola: quante novità scoprirai!

Mangia piano, contemplando la mensa: ti abituerai a contemplare anche il Signore che ti fornisce il pane quotidiano.

Respira tre volte profondamente, e allarga le braccia: cogli la prima cosa che puoi, e ringrazia Dio che te l’ha data.  Se poi non hai niente a portata di mano, ringrazialo per l’aria che respiri: riceverai il dono di apprezzare anche i tuoi sospiri!

Vuoi dedicare qualche minuto al giorno a meditare sulle parole: “Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori.”? Alla fine sarai ricco di pietà e compassione.

Sorveglia le cose, veglia sulle creature, ardi per il Creatore dell’universo: che errore, l’inverso!

Provvedi alle tue necessità materiali con sobrietà, senza eccessive pretese, ma chiedi senza mezze misure vive ricchezze spirituali: il tuo benefattore è il Signore!

Manda giù l’orgoglio, quando non hai più speranza d’ingoiare altra sostanza, o la tua vita è finita!

L’apatia è costeggiare la riva del mare e non salpare, vivere senza coraggio, essere personaggio.

Non essere lento nel cambiare abitudine, o l’abitudine ti farà essere lento nel capire quand’è il momento di reagire.

Non vendere fumo, o gli occhi rossi  per l’interna apprensione sveleranno il tuo inganno.

Non rincorrere il successo, o andrai a sbattere contro l’insuccesso che non potrai evitare d’incontrare.
Non essere triste con imbarazzo, è il momento della vita che fa comunione più di tante ostentate risate.

Opera bene, e il bene che fai nella tua opera ritroverai.

Vale la pena perdonare, perché la pena scompare.

Prima di coricarti, esamina la tua giornata, e pensa a chi ti ha dato fastidio dedicandogli una preghiera: ti sentirai sorprendentemente soddisfatto.

Non disturbare chi veglia, sveglia chi sogna senza coscienza di quel che bisogna fare.

Saluta per primo, o chi pronto ti saluta al tuo confronto è un signore, anche se è un tuo servitore.

Ascolta l’amico che ti consiglia, ma consiglia a tua volta all’amico di imparare ad ascoltare.

Conserva le regole di tuo padre, ma osserva le tue certezze: ti ritroverai le ricchezze di tuo padre e le tue, che domani ai giovani consegnerai.

Illumina il davanzale della finestra prima di andare ad una festa: la luce è l’unica arma che disarma il truce!

Ripeti più volte il tuo nome, e sarà come sentire amore a non finire.

Rapporta la tua età alla tua fame: il cuore giovane è sempre affamato di Verità e Carità.

Ascolta l’anziano, consiglia il giovane, istruisci l’infante, ma fatti istruire, consigliare, avvertire dai fatti  che non a caso ti capitano: sono un  messaggio d’amore del Signore per farti diventare saggio.

Non staccare la spina, quando sei stanco di fare del bene senza riconoscenza: non è in rovina che andrai, se donerai  all’eccesso te stesso.