giovedì 19 maggio 2016

Apostolato della Preghiera : poesia Lacrima

Lacrima
Scende dal viso mio una lacrima silente,
niente più ch’un luccichio nel buio della fede
ch’altro non vede che foreste fitte,
le mie mani patite tra loro in preghiera unite.
Basta disperare,
non posso più vagare all’intorno nella sera,
accetto le sconfitte,
la via farò a ritroso,
e troverò riposo!
Mi metto a camminare verso valle,
volto le spalle al tremulo sentiero dov’ero inerpicato,
con vero pericolo di precipitare in un fosso,
tuttavia, portato da un pensiero sconvolgente
ritorno sui miei passi,
e là, tra i sassi, brilla insistente la mia stilla di pianto.
D’incanto lo so, che mai son stato solo,
non lo sono, e giammai lo sarò!
È giorno d’avventura,
e non ho più paura!

In “Lacrima” il viaggio dell’io dal buio della paura di essere destinato ad una serie di amarezze e delusioni per l’insano condizionamento del senso sul comportamento umano, verso il traguardo di pace e serenità che spera paradossalmente di raggiungere contro ogni mancanza di speranza, procede molto faticoso ed arduo, al punto che tornerebbe indietro, se non vi fosse qualcosa che brilla nelle tenebre della fede ancora incerta ed insicura, la stilla di pianto supplichevole, a mani giunte, nell’ora più difficile.