mercoledì 30 gennaio 2019

Apostolato della Preghiera : Udienza papale

Per celebrare il 175° anniversario dell’ Apostolato della Preghiera – Rete Mondiale di Preghiera del Papa  
 Papa Francesco ci riceverà , insieme al ramo giovanile  MEG, nell’udienza pontificia a noi riservata.
L’ incontro si terrà nell’aula Paolo VI,  venerdì 28 giugno 2019 dalle 10,00 alle 12,00 .
L’ evento è internazionale e quindi vedrà riuniti i gruppi di RMPP-AdP e MEG esistenti nei vari paesi del mondo 
 La celebrazione eucaristica si terrà alle ore 19,00 alla Chiesa del Gesù presieduta dal Padre generale della Compagnia , Arturo Sosa sj. 
Prepariamoci  a vivere uniti nella preghiera e nella gioia questo dono .

Apostolato della Preghiera : formazione 2019

Apostolato della Preghiera : formazione 2019:
Venerdi 25 dicembre alle 18 nella parrocchia Madonna del Rosario si è tenuta l' ora di formazione fatta dall' Assistente Spirituale Don Massimo Di Leo
Si è cominciato con una preghiera allo Spirito Santo e poi una lectio divina sulle letture del giorno
Atti degli Apostoli cap 9, 1-22

mercoledì 5 dicembre 2018

Apostolato della Preghiera : ritiro avvento 2018

Apostolato della Preghiera : ritiro avvento 2018:

Venerdi 30 novembre ritiro diocesano condotto dai missionari mariani.
Meditazione sull importanza della preghiera e sull' importanza di sentirci tutti veri missionari ognuno di noi nel proprio ambiente .
Rosario meditato e Messa solenne.

sabato 3 novembre 2018

Apostolato della Preghiera : apertura AdP 2018

Apostolato della Preghiera : apertura AdP 2018:

Carissimi,

è iniziato un nuovo anno pastorale, che ci vedrà impegnati nel testimoniare la bellezza e la gioia del Vangelo nelle nostre comunità e secondo le vocazioni ricevute dal Signore. Il suo Cuore è la sorgente di ogni missione, è il luogo sicuro a cui tornare, è il porto di grazia a cui approdare. Come Consiglio diocesano della Rete Mondiale di Preghiera del Papa – Apostolato della Preghiera vi auguriamo un cammino ricco della consolazione e della potenza del Crocifisso Risorto e vi assicuriamo la nostra preghiera e la nostra vicinanza.
Oltre l’impegno della nostra preghiera, vogliamo offrirvi un’occasione per approfondire la spiritualità del Sacro Cuore: il prossimo venerdì 19 ottobre 2018 alle 17,30 sarà in mezzo a noi don Pasquale Ieva, Promotore regionale AdP. L’incontro si terrà presso la parrocchia Madonna del Rosario, via A. Guglielmi 8/a, Foggia.
Apriremo così le attività dell’AdP per l’anno 2018/2019, ma soprattutto avremo modo incontrarci, stare insieme, conoscerci meglio.
I Sacri Cuori di Gesù, Maria e Giuseppe vi accompagnino sempre! A presto!

Foggia, 8 ottobre 2018

Il Consiglio diocesano AdP Foggia-Bovino                                             Il direttore diocesano
   sac. Diego Massimo Di Leo


mercoledì 30 maggio 2018

Apostolato della Preghiera : meditazione maggio

Apostolato della Preghiera : meditazione maggio:

Meditazione mese di maggio

Per la meditazione di questa sera ho preso spunto dal messaggio del Sacro Cuore del mese di maggio” Cuore di Gesù tempio Santo di Dio”, dove padre Ottavio De Bertolis, in modo più articolato commenta questa litania del Sacro Cuore, che potrebbe sembrare fuori luogo, ma non lo è, perché ci può aiutare a contemplare meglio e bene questo mese di maggio, prepararci al mese di giugno e alla solennità del Sacro Cuore per aiutarci sempre più a vivere e ad operare per il bene comune.
Gesù stesso si è presentato come il tempio di Dio.
Gesù caccia i mercanti dal tempio, le autorità degli scribi e dei farisei gli domandano il perché, Gesù risponde” distruggete questo tempio e io in tre giorni lo ricostruirò” San Giovanni scrive nel suo vangelo “parlava del tempio del suo corpo” La sua umanità è il luogo in cui si manifesta Dio, figlio di Dio e seconda persona della Trinità ma è anche uomo, in Gesù vi sono questi due aspetti importanti. Dio e uomo.
Sempre gli uomini hanno costruito un tempio, una tenda una casa, un edificio, un luogo che ci potesse collegare al divino:
Il luogo dove prima si manifestava la presenza di Dio per Israele, era il tempio di Gerusalemme dove vi era l’Arca dell'Alleanza e custodiva le tavole della legge che Dio aveva dato a Mosè, perciò essa era anche il luogo della presenza particolare di Dio. Per gli ebrei il tempio era rappresentato in modo diverso: noi stiamo nella chiesa, gli Ebrei non stavano nel tempio, perché il tempio era riservato solo ai sacerdoti, il popolo stava davanti, in ampi atrii e divisi uomini e donne, perché secondo la mentalità degli antichi non potevano stare insieme.
Ora nel tempio entra Gesù e la sua mossa è la purificazione del tempio, per essere liberato da ogni forma di corruzione, Gesù mostra e offre il tempio del suo corpo che verrà distrutto dalla morte e riedificato nella resurrezione. Gesù si propone come vero tempio del padre, tutta la sua persona manifesta Dio, ecco allora i miracoli, i prodigi, le guarigioni, gli insegnamenti.
Ora non stiamo più fuori negli atrii ma, dentro la chiesa, non siamo più esclusi dal luogo santo ma, siamo nel luogo santo, perché siamo partecipi della stessa Santità di Dio. Gli evangelisti Infatti sottolineano il fatto che, quando Gesù muore apre il velo del tempio, non c'è più quella separazione, non c'è più paura della presenza di Dio, perché siamo chiamati ad essere presenza di Dio.
Ad un certo punto Gerusalemme viene distrutta, il tempio viene distrutto dai Babilonesi e il popolo è portato in esilio, i profeti Immagino che durante questo esilio Il Signore ha accompagnato il suo popolo. Una volta che il popolo ritorna dall'esilio ecco che il Signore ritorna per ricostruire il tempio,  il profeta Ezechiele in particolare vede nella visione “un tempio da cui esce acqua che porta salvezza, scena molto bella: vede sgorgare dall'altare un fiume che va nel deserto, perché intorno a Gerusalemme c'è il deserto, il fiume è Dio che porta salvezza e San Giovanni nell'apocalisse, quando il soldato per accertarsi che Gesù sia effettivamente morto, gli trafigge il costato con una lancia e dal costato esce sangue e acqua, San Giovanni vuol farci capire che Gesù è quel tempio da cui esce il fiume della salvezza. Gesù è quel tempio che i profeti avevano visto. Sangue e acqua sono il simbolo del battesimo e dell'eucaristia. I sacramenti della salvezza per tutti coloro che lungo questo fiume si fanno irrigare.
Un'immagine molto bella è questa il Signore che ci nutre nel deserto. Anche Monsignor Frisina in un canto dice “manna che nel deserto sostieni il popolo nel cammino”, Gesù eucaristia è il cuore di Cristo come sostegno, come medicina, come aiuto al nostro pellegrinaggio nel deserto di questo mondo, naturalmente dal punto di vista spirituale, perché troviamo tante incomprensioni, tanti imprevisti, tanti ostacoli, ma tutto questo ci aiuta a comprendere non solo il mese di giugno del Sacro Cuore ma anche il mese di maggio.
Nelle litanie della Madonna ritorna “Arca Dell'Alleanza” perché Maria ci ha portati a Gesù il testimone del padre. Ecco l'importanza del culto mariano, diceva giustamente Paolo VI non si può essere cristiani senza essere mariani, le due cose devono andare di pari passo. Maria ci porta a Gesù e ad essere unita alla sua chiesa.
La chiesa è la comunità dei credenti è il luogo della nuova Alleanza, ma soprattutto è la sposa di Cristo, quindi noi con Gesù formiamo una sola realtà.

Gesù ha fatto di ciascuno di noi il tempio di Dio, lo dice San Paolo “voi siete il tempio dello Spirito Santo”, non avere più niente a che fare con il male, rispettarvi: ecco la cura di noi stessi, amare il prossimo come se stessi, significa che dobbiamo amarci, dobbiamo volere il nostro bene dal punto di vista spirituale e anche dal punto di vista fisico. Naturalmente dal punto di vista fisico senza esagerare, perché la cura di noi stessi portata all'estremo diventa la nostra morte, tanto ci vogliamo bene in realtà arriviamo a volerci del male.
Quindi Cristo è il tempio di Dio, Maria è L'Arca dell'Alleanza e noi siamo con Cristo tempio dello spirito.
Se siamo il tempio di Dio, se siamo presenza di Dio nel mondo si dovrebbe vedere. Ecco perché Gesù ci nutre di sé, l’importanza dell'eucarestia sta in questo. L'Eucaristia ci fa diventare sempre di più quello che è il battesimo. Presenza e figli di Dio, ma Il seme del battesimo va alimentato attraverso l'Eucaristia, la confessione, la preghiera. Accompagnati dalla materna protezione di Maria potremo entrare sereni in quella dimora che è il Preziosissimo Cuore di Gesù.
Altro elemento importante è l'umiltà che apre il cuore di Cristo e, Maria nostra madre ci dà un insegnamento prezioso e lo dice nel Magnificat “Il signore ha guardato l'umiltà della sua serva”
Se il Signore stesso ha scelto la strada dell’umiltà, questo è il percorso che dobbiamo seguire.
Chiediamo al Signor di sostenerci, a Maria Nostra madre di accompagnarci per essere sempre più testimoni, di poter ascoltare, per poter annunziare, per poter evangelizzare.
Ringraziamo il Signore per il dono di questa riflessione e chiediamo la grazia di poterci preparare bene alla solennità del Corpus Domini e del Sacro Cuore e vivere tutto questo attraverso gli esempi del Signore, della sua stessa vita donata per noi, Impariamo a camminare con Lui e per Lui e Offriamo e ripariamo,siamo figli del padre Celeste, Eredi del regno eterno.
Amen


martedì 27 febbraio 2018

Apostolato della Preghiera : Meditazione di febbraio

Apostolato della Preghiera : Meditazione di febbraio:

Catechesi registrata e poi sbobbinata, si prega di considerare il contenuto e non la forma.


La scorsa volta l'argomento era Gesù misericordioso, che oggi continueremo a meditare, eravamo partiti dal brano dell’Esodo Capitolo 34 versetto 6-7
“Eterno Dio misericordioso e pietoso, lento all’ ira ricco di benignità e fedeltà, che usa misericordia e Perdona il peccato….”
Il titolo con cui Dio si presenta a Mosè è di Dio misericordioso, questo perché, il popolo fa un'esperienza molto forte del peccato e comprende che non sono gli idoli che gli danno forza, ma è il Signore col suo amore e con la sua misericordia, che lo aiuta e lo salva.
 Poi siamo passati ad Ezechiele: il profeta dice in nome di Dio:
“Io non godo della morte dell’empio, ma che l’empio desista dalla sua condotta e viva”
 Da qui partiremo quest' oggi.
 Al tempo di Ezechiele non c'era la concezione della Risurrezione come la riteniamo noi oggi, il bene e il male veniva già compensato su questa terra. Il bene con una lunga vita, abbondanza di figli e prosperità, il male punito con una vita breve, sterilità e miseria e tra i defunti non c'è differenza tra il buono e il cattivo. Tutto succede ugualmente a tutti. La medesima sorte attende al giusto e all’empio. Tutti vanno nello sheol che è il regno dei morti. Poi piano piano si comprende che i buoni e i cattivi non sono allo stesso livello ma esiste una differenza, certo non così delineato come lo conosciamo oggi noi con la venuta di Cristo.
 Il brano di Ezechiele capitolo 18 versetto 21 e 28
“Ma se il malvagio si ritrae da tutti i peccati che ha commessi e osserva tutti i miei decreti e agisce con giustizia e rettitudine, egli vivrà e non morirà ….”
 In questo brano Il Signore ci dice una cosa molto importante, non ha nessun interesse a condannare. Noi dobbiamo pensare alla comunione profonda con Dio e ciò che conta è l’Oggi no ieri no domani, una delle più grandi trovate del maligno è quello di riportarci nel passato, molti sono prigionieri del passato, però Il passato è passato non si può tornare indietro e mettere a posto le cose. Oggi la salvezza entra nella tua casa. Il nuovo testamento insiste molto sull’oggi dobbiamo vivere il presente e nel presente che si gioca la nostra appartenenza a Dio. L'inganno sta proprio in questo essere prigionieri del passato e perdere solamente tempo; quindi attraverso Ezechiele questo il Signore vuole dirci vivi l’oggi. Cristo si è fatto uomo per poter dividere tutto della nostra umanità è vicino a noi, è questa la nostra salvezza oggi e sempre.
Ma ritorniamo al perdono. Come possiamo vivere una situazione di riconciliazione di perdono concretamente? come si fa?  Ricordiamo tutti quando Pietro chiede a Gesù: Signore quante volte devo perdonare e aggiunge 7? 7 era il numero perfetto (il numero sacro perché è il simbolo di Dio attraverso il quale si proclama la Sua completezza e perfezione) ma Gesù gli risponde non 7 ma 70 volte 7.
Abbiamo poi, la parabola nel Vangelo del servo spietato (Matteo 18,21-35) Il primo, debitore, la sua supplica, e il condono del suo debito. Il secondo debitore, la sua supplica e la risposta spietata del primo debitore e il meritato castigo del primo debitore. Ancora: la parabola del buon samaritano che ci fa comprendere benissimo che cosa vuol dire essere misericordiosi. L'atteggiamento del samaritano è l'atteggiamento misericordioso di Dio. Dobbiamo farci prossimo all'altro e non aspettare che l'altro si avvicina a noi, anche se ci ha ferito e ci ha fatto del male. Gesù ha dato la vita anche per lui. A noi non viene naturale aprire il cuore a chi ci fa del male perciò è necessario chiedere l’aiuto a Gesù, l'aiuto dello Spirito Santo. San Paolo dice se proprio non potete amarvi almeno non vi divorate a vicenda, ma Dio ci ama comunque, anche se siamo inaffidabili.
Per il cristiano la norma dovrebbe essere l'amore verso i fratelli ma, non sempre è scontato questo. Perché noi a volte non consideriamo proprio gli altri, quante volte sentiamo dire “quello non conta niente” Ancora peggio è quando qualcuno ci fa un torto, a volte anche gravissimo, non siamo in grado di perdonare, di andare oltre. Questo perché: il perdono è un dono che si ottiene con la grande fede pregando e chiedendolo. Ricordate nei Promessi sposi, nel 4° capitolo, il passo finale, la figura di Ludovico che fattosi frate, assume il nome di fra Cristoforo, chiede il perdono al fratello della sua vittima. Il perdono da lui tanto desiderato gli è concesso e umilmente chiede che gli venga donata una pagnotta di pane, essa servitagli su un vassoio d’argento e messa nella misera sacca di iuta, sarà conservata dal frate fino alla morte, per ricordargli la facilità con cui si può peccare, perché il più severo dei tribunali è quello della nostra coscienza.
 Questo dobbiamo sforzarci di capire. L’ hanno compreso bene i più grandi santi che hanno fatto una esperienza forte di perdono e che hanno capito che il Signore li accettava così come erano nella loro piccolezza, nella loro semplicità, nella loro debolezza.
Questa è la spiritualità del sacro cuore. Farci prossimo, farci piccoli, perdonare, aver sempre il cuore aperto, farci guidare dalla grazia di Dio e comprendere che tutti siamo peccatori, e che una fede che non si fa carità, non può mai essere gradita a Dio e soprattutto essere strumento di riconciliazione e di pace.