venerdì 1 maggio 2015

Apostolato della Preghiera : meditazione del 24-04-2015

Apostolato della Preghiera : meditazione del 24-04-2015:
 Meditazione sulla” SPE  SALVI”, Lettera  Enciclica di Papa Benedetto XVI
Dio nostra gioia e nostra speranza
·        Siamo nel tempo pasquale, tempo in cui tutta la chiesa si raduna sotto il segno dell' esultanza. Nel giorno di Pasqua abbiamo proclamato: "Questo è il giorno che ha fatto il Signore. Alleluia, rallegriamoci ed esultiamo, Alleluia.".
Con la Risurrezione di Gesù si sono realizzate tutte le promesse messianiche. S. Gregorio in una sua omelia dice: " E' apparsa un' altra vita, un' altra maniera di vivere, un cambiamento verso il bene.".  S. Paolo nella 2°Lettera ai Corinzi dice: " Se uno è in Cristo è una creatura nuova. Le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.".

Noi siamo creature nuove generate nell' acqua del Battesimo, uomini e donne di fede,  e questo è un dono sempre nuovo da accogliere e coltivare nella gioia, perché viviamo nella fede del Figlio di Dio che ci ha amato e  per la nostra salvezza ha portato i nostri peccati sul legno della croce. Che cosa ora noi ci aspettiamo da questa fede del nostro essere con Cristo, per Cristo e in Cristo?La fede è per noi forza, speranza che trasforma e sorregge la nostra vita?
Gesù ha detto di essere venuto perché abbiamo la vita e l' abbiamo in abbondanza, ci ha anche spiegato che cosa significa  vita:” Questa è la vita eterna, che conoscano te, Padre, e colui che hai mandato.”.
La vita nella sua totalità è relazione con Gesù che è sorgente della vita e dell' amore e  quindi,  se siamo in relazione con Lui che è la vita stessa, allora siamo nella vita.
Gesù che ha dato se stesso in riscatto per tutti, ci deve coinvolgere nel suo essere " per tutti ",  ma dobbiamo sempre tenere presente che solo nella comunione con Lui  diventa possibile essere veramente per gli altri: se  viviamo  in un modo  nuovo e fraterno ciò è  possibile solo in Cristo.
Solo se viviamo in questa dimensione di fede, la luce del suo amore ci raggiunge e in qualche modo la sofferenza degli altri diventa la nostra ,e  non solo, abbiamo anche la capacità di accettare la sofferenza, per amore del Bene, della Verità, della Giustizia. Questa capacità di soffrire dipende poi dalla misura della speranza che portiamo dentro e sulla quale costruiamo.
 La fede, la speranza e la carità sono la garanzia che ci danno la possibilità di perseverare giorno dopo giorno, senza cedere allo scoraggiamento.
Il nostro operare deve poggiare sulle promesse di Dio che, sia nei momenti buoni come in quelli tristi, ci dà coraggio e orienta il nostro agire.
Anche sulla strada della solitudine e della sofferenza, nella quale nessuno ci può accompagnare, Gesù cammina con noi, guidandoci, perché Egli stesso nella figura del Servo sofferente l ‘ha percorsa per primo, condividendo la condizione dell'uomo abbandonato da Dio. Questo Servo sofferente, innocente, morto sulla croce e poi risuscitato  è divenuto il modello della speranza, perché è la certezza che con Lui si vince la morte e si rinasce a vita nuova..