Foggia, 31- 10-2014
Il 31-10-2014 si è tenuto, presso la rettoria di san
Giuseppe in Foggia, il primo incontro diocesano dell’anno sociale 2014-2015 di
preghiera comunitaria contemplativa e meditativa, sotto la guida della
responsabile diocesana dell’Apostolato della Preghiera di Foggia-Bovino sig.ra
Filomena Saracino Savino: come previsto dal programma, al centro della
riflessione il mistero di Cristo alla luce dei misteri del santo Rosario.
La premessa posta dalla presidente al Rosario del dolore,
proprio del venerdì, è stata la vittoria sul senso di sconforto che la prova
dolorosa umanamente comporta: la meravigliosa certezza è che la prospettiva di
gloria è immancabilmente compresa nella vicenda sofferta con gli stessi sentimenti di Gesù, che ci
fornisce l’esempio mirabile e fecondo della mitezza del cuore, del filiale
abbandono al Padre che sa quello che fa, e fa tutto per amore sommo, della
generosità nell’offrire il momento cruciale a riparazione dei peccati dei
fratelli, coscienti o incoscienti dei propri mali.
Tutti possiamo vedere, con gli occhi della fede, il premio
che consegue al vivere i dolori dell’esistenza umana con la fiduciosa attesa
della consolazione futura, in caparra già quaggiù sulla terra: questo premio è
definibile con una sola parola, che è però Parola del Vangelo, beatitudine,
ossia anteprima della santità .
E la promessa è chiara, precisa, inequivocabile.
Così, saranno premiati coloro che, come Gesù nell’orto,
hanno sofferto l’angoscia e l’amarezza della solitudine, dell’irriconoscenza,
dell’insensibilità egoistica, ma hanno prontamente deciso che valeva la pena
perdonare e donarsi agli altri, ben sapendo che sono beati gli afflitti, perché
saranno consolati!
E saranno premiati i miti messi alla colonna e flagellati
come Gesù dai duri di cuore, gli scribi ed i farisei di ogni tempo, che si
compiacciono nel colpire con strali ingiuriosi coloro che rispettano ed onorano
la legge eterna di Dio scritta nel profondo della coscienza umana, legge
incarnata e rivelata in maniera perfetta da Cristo: sanno che non agendo e non
reagendo con arroganza contro gli arroganti che sfidano i precetti divini, ma
testimoniando con semplicità e convinzione il loro credo, saranno beati, ed
erediteranno la terra!
E che premio spetta a chi ha fame e sete di giustizia perché
non si fa giustizia da sé, e paziente e sereno non cede alla reazione istintiva
di farsi vendetta punto per punto contro le offese ingiustificate, i torti, le
prepotenze, pensando e paragonandoli a quelli subiti da Gesù coronato di spine,
deriso ed irriso completamente innocente?
Saranno beati e si rallegreranno ed esulteranno, perché
grande è la loro ricompensa nei cieli!
Grande poi sarà il premio per chi è sotto la croce delle
dure prove della vita e non si lamenta in continuazione, non inveisce, non
maledice, non si avvilisce, non perde la fede
neppure nel culmine della sventura: Gesù in persona è accanto a lui
affaticato ed oppresso, lo aiuta compassionevole e gli ricorda che la croce cristianamente
accettata non è una punizione, è fonte di futura purezza, perché coloro che
sono passati attraverso la grande tribolazione hanno lavato le loro vesti
rendendole candide col sangue dell’Agnello, e sono beati, ed ammessi al
cospetto di Dio!
La gloria dei santi è concessa alla moltitudine immensa di
persone che vivono sulla loro pelle il mistero della passione, morte e
resurrezione di Cristo, superando e vincendo dolori, paure, angosce,
mortificazioni, con lo sguardo rivolto all’Agnello che siede sul trono accanto
al Creatore per aver fatto la Sua volontà con abbandono totale nella Sua
provvidenza e sapienza, nel Suo infinito amore paterno.
Dio vuole tutti i
suoi figli che lo conoscono e lo riconoscono Padre santi come il Figlio
unigenito Gesù, e ci promette mediante l’apostolo Paolo che saremo simili a
Lui: è promessa senza pari, è la nostra
fede e la nostra speranza, e per questa fede e questa speranza assolute diciamo
con tutto il cuore: Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, potenza e
forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen.