Meditazione sulla” SPE SALVI”, Lettera Enciclica di Papa Benedetto XVI
Dio nostra gioia e nostra speranza
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Siamo nel tempo pasquale, tempo in cui tutta la
chiesa si raduna sotto il segno dell' esultanza. Nel giorno di Pasqua abbiamo
proclamato: "Questo è il giorno che ha fatto il Signore. Alleluia, rallegriamoci
ed esultiamo, Alleluia.".
Con la
Risurrezione di Gesù si sono realizzate tutte le promesse messianiche. S.
Gregorio in una sua omelia dice: " E' apparsa un' altra vita, un' altra
maniera di vivere, un cambiamento verso il bene.". S. Paolo nella 2°Lettera ai Corinzi dice:
" Se uno è in Cristo è una creatura nuova. Le cose vecchie sono passate,
ecco ne sono nate di nuove.".
Noi siamo
creature nuove generate nell' acqua del Battesimo, uomini e donne di fede, e questo è un dono sempre nuovo da accogliere
e coltivare nella gioia, perché viviamo nella fede del Figlio di Dio che ci ha
amato e per la nostra salvezza ha
portato i nostri peccati sul legno della croce. Che cosa ora noi ci aspettiamo
da questa fede del nostro essere con Cristo, per Cristo e in Cristo?La fede è
per noi forza, speranza che trasforma e sorregge la nostra vita?
Gesù ha
detto di essere venuto perché abbiamo la vita e l' abbiamo in abbondanza, ci ha
anche spiegato che cosa significa vita:”
Questa è la vita eterna, che conoscano te, Padre, e colui che hai mandato.”.
La vita
nella sua totalità è relazione con Gesù che è sorgente della vita e dell' amore
e quindi, se siamo in relazione con Lui che è la vita
stessa, allora siamo nella vita.
Gesù che ha
dato se stesso in riscatto per tutti, ci deve coinvolgere nel suo essere "
per tutti ", ma dobbiamo sempre
tenere presente che solo nella comunione con Lui diventa possibile essere veramente per gli
altri: se viviamo in un modo nuovo e fraterno ciò è possibile solo in Cristo.
Solo se
viviamo in questa dimensione di fede, la luce del suo amore ci raggiunge e in
qualche modo la sofferenza degli altri diventa la nostra ,e non solo, abbiamo anche la capacità di
accettare la sofferenza, per amore del Bene, della Verità, della Giustizia.
Questa capacità di soffrire dipende poi dalla misura della speranza che
portiamo dentro e sulla quale costruiamo.
La fede, la speranza e la carità sono la garanzia
che ci danno la possibilità di perseverare giorno dopo giorno, senza cedere
allo scoraggiamento.
Il nostro
operare deve poggiare sulle promesse di Dio che, sia nei momenti buoni come in
quelli tristi, ci dà coraggio e orienta il nostro agire.
Anche sulla strada
della solitudine e della sofferenza, nella quale nessuno ci può accompagnare,
Gesù cammina con noi, guidandoci, perché Egli stesso nella figura del Servo
sofferente l ‘ha percorsa per primo, condividendo la condizione dell'uomo
abbandonato da Dio. Questo Servo sofferente, innocente, morto sulla croce e poi
risuscitato è divenuto il modello della
speranza, perché è la certezza che con Lui si vince la morte e si rinasce a
vita nuova..