Apostolato della Preghiera
Arcidiocesi di Foggia Bovino
martedì 26 febbraio 2019
mercoledì 30 gennaio 2019
Apostolato della Preghiera : Udienza papale
Per celebrare il 175° anniversario dell’ Apostolato della Preghiera – Rete Mondiale di Preghiera del Papa
Papa Francesco ci riceverà , insieme al ramo giovanile MEG, nell’udienza pontificia a noi riservata.
L’ incontro si terrà nell’aula Paolo VI, venerdì 28 giugno 2019 dalle 10,00 alle 12,00 .
L’ evento è internazionale e quindi vedrà riuniti i gruppi di RMPP-AdP e MEG esistenti nei vari paesi del mondo
La celebrazione eucaristica si terrà alle ore 19,00 alla Chiesa del Gesù presieduta dal Padre generale della Compagnia , Arturo Sosa sj.
Prepariamoci a vivere uniti nella preghiera e nella gioia questo dono .
Apostolato della Preghiera : formazione 2019
Apostolato della Preghiera : formazione 2019:
Venerdi 25 dicembre alle 18 nella parrocchia Madonna del Rosario si è tenuta l' ora di formazione fatta dall' Assistente Spirituale Don Massimo Di Leo
Si è cominciato con una preghiera allo Spirito Santo e poi una lectio divina sulle letture del giorno
Atti degli Apostoli cap 9, 1-22
Venerdi 25 dicembre alle 18 nella parrocchia Madonna del Rosario si è tenuta l' ora di formazione fatta dall' Assistente Spirituale Don Massimo Di Leo
Si è cominciato con una preghiera allo Spirito Santo e poi una lectio divina sulle letture del giorno
Atti degli Apostoli cap 9, 1-22
mercoledì 5 dicembre 2018
Apostolato della Preghiera : ritiro avvento 2018
Apostolato della Preghiera : ritiro avvento 2018:
Venerdi 30 novembre ritiro diocesano condotto dai missionari mariani.
Meditazione sull importanza della preghiera e sull' importanza di sentirci tutti veri missionari ognuno di noi nel proprio ambiente .
Rosario meditato e Messa solenne.
Venerdi 30 novembre ritiro diocesano condotto dai missionari mariani.
Meditazione sull importanza della preghiera e sull' importanza di sentirci tutti veri missionari ognuno di noi nel proprio ambiente .
Rosario meditato e Messa solenne.
sabato 3 novembre 2018
Apostolato della Preghiera : apertura AdP 2018
Apostolato della Preghiera : apertura AdP 2018:
Carissimi,
è iniziato un
nuovo anno pastorale, che ci vedrà impegnati nel testimoniare la bellezza e la
gioia del Vangelo nelle nostre comunità e secondo le vocazioni ricevute dal
Signore. Il suo Cuore è la sorgente di ogni missione, è il luogo sicuro a cui
tornare, è il porto di grazia a cui approdare. Come Consiglio diocesano della
Rete Mondiale di Preghiera del Papa – Apostolato della Preghiera vi auguriamo
un cammino ricco della consolazione e della potenza del Crocifisso Risorto e vi
assicuriamo la nostra preghiera e la nostra vicinanza.
Oltre l’impegno
della nostra preghiera, vogliamo offrirvi un’occasione per approfondire la
spiritualità del Sacro Cuore: il prossimo venerdì
19 ottobre 2018 alle 17,30 sarà in mezzo a noi don Pasquale Ieva, Promotore
regionale AdP. L’incontro si terrà presso la parrocchia Madonna del Rosario,
via A. Guglielmi 8/a, Foggia.
Apriremo così le
attività dell’AdP per l’anno 2018/2019, ma soprattutto avremo modo incontrarci,
stare insieme, conoscerci meglio.
I Sacri Cuori di
Gesù, Maria e Giuseppe vi accompagnino sempre! A presto!
Foggia, 8 ottobre
2018
Il Consiglio
diocesano AdP Foggia-Bovino Il
direttore diocesano
sac. Diego Massimo Di Leo
mercoledì 30 maggio 2018
Apostolato della Preghiera : meditazione maggio
Apostolato della Preghiera : meditazione maggio:
Meditazione mese di maggio
Per la meditazione di questa sera ho
preso spunto dal messaggio del Sacro Cuore del mese di maggio” Cuore di Gesù
tempio Santo di Dio”, dove padre Ottavio De Bertolis, in modo più articolato
commenta questa litania del Sacro Cuore, che potrebbe sembrare fuori luogo, ma non
lo è, perché ci può aiutare a contemplare meglio e bene questo mese di maggio, prepararci
al mese di giugno e alla solennità del Sacro Cuore per aiutarci sempre più a
vivere e ad operare per il bene comune.
Gesù stesso si è presentato come il
tempio di Dio.
Gesù caccia i mercanti dal tempio,
le autorità degli scribi e dei farisei gli domandano il perché, Gesù risponde”
distruggete questo tempio e io in tre giorni lo ricostruirò” San Giovanni scrive
nel suo vangelo “parlava del tempio del suo corpo” La sua umanità è il luogo in
cui si manifesta Dio, figlio di Dio e seconda persona della Trinità ma è anche
uomo, in Gesù vi sono questi due aspetti importanti. Dio e uomo.
Sempre gli uomini hanno costruito
un tempio, una tenda una casa, un edificio, un luogo che ci potesse collegare
al divino:
Il luogo dove prima si manifestava
la presenza di Dio per Israele, era il tempio di Gerusalemme dove vi era l’Arca
dell'Alleanza e custodiva le tavole della legge che Dio aveva dato a Mosè, perciò
essa era anche il luogo della presenza particolare di Dio. Per gli ebrei il
tempio era rappresentato in modo diverso: noi stiamo nella chiesa, gli Ebrei
non stavano nel tempio, perché il tempio era riservato solo ai sacerdoti, il popolo
stava davanti, in ampi atrii e divisi uomini e donne, perché secondo la mentalità
degli antichi non potevano stare insieme.
Ora nel tempio entra Gesù e la sua
mossa è la purificazione del tempio, per essere liberato da ogni forma di
corruzione, Gesù mostra e offre il tempio del suo corpo che verrà distrutto
dalla morte e riedificato nella resurrezione. Gesù si propone come vero tempio
del padre, tutta la sua persona manifesta Dio, ecco allora i miracoli, i
prodigi, le guarigioni, gli insegnamenti.
Ora non stiamo più fuori negli
atrii ma, dentro la chiesa, non siamo più esclusi dal luogo santo ma, siamo nel
luogo santo, perché siamo partecipi della stessa Santità di Dio. Gli evangelisti
Infatti sottolineano il fatto che, quando Gesù muore apre il velo del tempio, non
c'è più quella separazione, non c'è più paura della presenza di Dio, perché
siamo chiamati ad essere presenza di Dio.
Ad un certo punto Gerusalemme viene
distrutta, il tempio viene distrutto dai Babilonesi e il popolo è portato in
esilio, i profeti Immagino che durante questo esilio Il Signore ha accompagnato
il suo popolo. Una volta che il popolo ritorna dall'esilio ecco che il Signore
ritorna per ricostruire il tempio, il
profeta Ezechiele in particolare vede nella visione “un tempio da cui esce
acqua che porta salvezza, scena molto bella: vede sgorgare dall'altare un fiume
che va nel deserto, perché intorno a Gerusalemme c'è il deserto, il fiume è Dio
che porta salvezza e San Giovanni nell'apocalisse, quando il soldato per
accertarsi che Gesù sia effettivamente morto, gli trafigge il costato con una lancia
e dal costato esce sangue e acqua, San Giovanni vuol farci capire che Gesù è
quel tempio da cui esce il fiume della salvezza. Gesù è quel tempio che i
profeti avevano visto. Sangue e acqua sono il simbolo del battesimo e
dell'eucaristia. I sacramenti della salvezza per tutti coloro che lungo questo
fiume si fanno irrigare.
Un'immagine molto bella è questa il
Signore che ci nutre nel deserto. Anche Monsignor Frisina in un canto dice “manna
che nel deserto sostieni il popolo nel cammino”, Gesù eucaristia è il cuore di
Cristo come sostegno, come medicina, come aiuto al nostro pellegrinaggio nel
deserto di questo mondo, naturalmente dal punto di vista spirituale, perché
troviamo tante incomprensioni, tanti imprevisti, tanti ostacoli, ma tutto
questo ci aiuta a comprendere non solo il mese di giugno del Sacro Cuore ma
anche il mese di maggio.
Nelle litanie della Madonna ritorna
“Arca Dell'Alleanza” perché Maria ci ha portati a Gesù il testimone del padre.
Ecco l'importanza del culto mariano, diceva giustamente Paolo VI non si può
essere cristiani senza essere mariani, le due cose devono andare di pari passo.
Maria ci porta a Gesù e ad essere unita alla sua chiesa.
La chiesa è la comunità dei
credenti è il luogo della nuova Alleanza, ma soprattutto è la sposa di Cristo, quindi
noi con Gesù formiamo una sola realtà.
Gesù ha fatto di ciascuno di noi il
tempio di Dio, lo dice San Paolo “voi siete il tempio dello Spirito Santo”, non
avere più niente a che fare con il male, rispettarvi: ecco la cura di noi
stessi, amare il prossimo come se stessi, significa che dobbiamo amarci, dobbiamo
volere il nostro bene dal punto di vista spirituale e anche dal punto di vista fisico.
Naturalmente dal punto di vista fisico senza esagerare, perché la cura di noi
stessi portata all'estremo diventa la nostra morte, tanto ci vogliamo bene in
realtà arriviamo a volerci del male.
Quindi Cristo è il tempio di Dio,
Maria è L'Arca dell'Alleanza e noi siamo con Cristo tempio dello spirito.
Se siamo il tempio di Dio, se siamo
presenza di Dio nel mondo si dovrebbe vedere. Ecco perché Gesù ci nutre di sé, l’importanza
dell'eucarestia sta in questo. L'Eucaristia ci fa diventare sempre di più quello
che è il battesimo. Presenza e figli di Dio, ma Il seme del battesimo va
alimentato attraverso l'Eucaristia, la confessione, la preghiera. Accompagnati
dalla materna protezione di Maria potremo entrare sereni in quella dimora che è
il Preziosissimo Cuore di Gesù.
Altro elemento importante è
l'umiltà che apre il cuore di Cristo e, Maria nostra madre ci dà un
insegnamento prezioso e lo dice nel Magnificat “Il signore ha guardato l'umiltà
della sua serva”
Se il Signore stesso ha scelto la
strada dell’umiltà, questo è il percorso che dobbiamo seguire.
Chiediamo al Signor di sostenerci,
a Maria Nostra madre di accompagnarci per essere sempre più testimoni, di poter
ascoltare, per poter annunziare, per poter evangelizzare.
Ringraziamo il Signore per il dono di
questa riflessione e chiediamo la grazia di poterci preparare bene alla
solennità del Corpus Domini e del Sacro Cuore e vivere tutto questo attraverso
gli esempi del Signore, della sua stessa vita donata per noi, Impariamo a
camminare con Lui e per Lui e Offriamo e ripariamo,siamo figli del padre
Celeste, Eredi del regno eterno.
Amen
domenica 29 aprile 2018
martedì 27 febbraio 2018
Apostolato della Preghiera : Meditazione di febbraio
Apostolato della Preghiera : Meditazione di febbraio:
Catechesi registrata e poi
sbobbinata, si prega di considerare il contenuto e non la forma.
La scorsa volta l'argomento era
Gesù misericordioso, che oggi continueremo a meditare, eravamo partiti dal
brano dell’Esodo Capitolo 34 versetto 6-7
“Eterno Dio misericordioso e
pietoso, lento all’ ira ricco di benignità e fedeltà, che usa misericordia e Perdona
il peccato….”
Il titolo con cui Dio si presenta a
Mosè è di Dio misericordioso, questo perché, il popolo fa un'esperienza molto
forte del peccato e comprende che non sono gli idoli che gli danno forza, ma è
il Signore col suo amore e con la sua misericordia, che lo aiuta e lo salva.
Poi siamo passati ad Ezechiele: il profeta
dice in nome di Dio:
“Io non godo della morte
dell’empio, ma che l’empio desista dalla sua condotta e viva”
Da qui partiremo quest' oggi.
Al tempo di Ezechiele non c'era la concezione
della Risurrezione come la riteniamo noi oggi, il bene e il male veniva già
compensato su questa terra. Il bene con una lunga vita, abbondanza di figli e
prosperità, il male punito con una vita breve, sterilità e miseria e tra i
defunti non c'è differenza tra il buono e il cattivo. Tutto succede ugualmente
a tutti. La medesima sorte attende al giusto e all’empio. Tutti vanno nello sheol
che è il regno dei morti. Poi piano piano si comprende che i buoni e i cattivi non
sono allo stesso livello ma esiste una differenza, certo non così delineato
come lo conosciamo oggi noi con la venuta di Cristo.
Il brano di Ezechiele capitolo 18 versetto 21
e 28
“Ma se il malvagio si ritrae da
tutti i peccati che ha commessi e osserva tutti i miei decreti e agisce con
giustizia e rettitudine, egli vivrà e non morirà ….”
In questo brano Il Signore ci dice una cosa
molto importante, non ha nessun interesse a condannare. Noi dobbiamo pensare
alla comunione profonda con Dio e ciò che conta è l’Oggi no ieri no domani, una
delle più grandi trovate del maligno è quello di riportarci nel passato, molti
sono prigionieri del passato, però Il passato è passato non si può tornare
indietro e mettere a posto le cose. Oggi la salvezza entra nella tua casa. Il
nuovo testamento insiste molto sull’oggi dobbiamo vivere il presente e nel presente
che si gioca la nostra appartenenza a Dio. L'inganno sta proprio in questo essere
prigionieri del passato e perdere solamente tempo; quindi attraverso Ezechiele
questo il Signore vuole dirci vivi l’oggi. Cristo si è fatto uomo per poter
dividere tutto della nostra umanità è vicino a noi, è questa la nostra salvezza
oggi e sempre.
Ma ritorniamo al perdono. Come
possiamo vivere una situazione di riconciliazione di perdono concretamente?
come si fa? Ricordiamo tutti quando Pietro
chiede a Gesù: Signore quante volte devo perdonare e aggiunge 7? 7 era il
numero perfetto (il numero sacro perché è il simbolo di Dio attraverso il quale
si proclama la Sua completezza e perfezione) ma Gesù gli risponde non 7 ma 70
volte 7.
Abbiamo poi, la parabola nel
Vangelo del servo spietato (Matteo 18,21-35) Il primo, debitore, la sua
supplica, e il condono del suo debito. Il secondo debitore, la sua supplica e
la risposta spietata del primo debitore e il meritato castigo del primo
debitore. Ancora: la parabola del buon samaritano che ci fa comprendere
benissimo che cosa vuol dire essere misericordiosi. L'atteggiamento del
samaritano è l'atteggiamento misericordioso di Dio. Dobbiamo farci prossimo
all'altro e non aspettare che l'altro si avvicina a noi, anche se ci ha ferito
e ci ha fatto del male. Gesù ha dato la vita anche per lui. A noi non viene
naturale aprire il cuore a chi ci fa del male perciò è necessario chiedere
l’aiuto a Gesù, l'aiuto dello Spirito Santo. San Paolo dice se proprio non
potete amarvi almeno non vi divorate a vicenda, ma Dio ci ama comunque, anche
se siamo inaffidabili.
Per il cristiano la norma dovrebbe
essere l'amore verso i fratelli ma, non sempre è scontato questo. Perché noi a
volte non consideriamo proprio gli altri, quante volte sentiamo dire “quello
non conta niente” Ancora peggio è quando qualcuno ci fa un torto, a volte anche
gravissimo, non siamo in grado di perdonare, di andare oltre. Questo perché: il
perdono è un dono che si ottiene con la grande fede pregando e chiedendolo.
Ricordate nei Promessi sposi, nel 4° capitolo, il passo finale, la figura di Ludovico
che fattosi frate, assume il nome di fra Cristoforo, chiede il perdono al
fratello della sua vittima. Il perdono da lui tanto desiderato gli è concesso e
umilmente chiede che gli venga donata una pagnotta di pane, essa servitagli su
un vassoio d’argento e messa nella misera sacca di iuta, sarà conservata dal
frate fino alla morte, per ricordargli la facilità con cui si può peccare, perché
il più severo dei tribunali è quello della nostra coscienza.
Questo dobbiamo sforzarci di capire. L’ hanno
compreso bene i più grandi santi che hanno fatto una esperienza forte di perdono
e che hanno capito che il Signore li accettava così come erano nella loro
piccolezza, nella loro semplicità, nella loro debolezza.
Questa è la spiritualità del sacro
cuore. Farci prossimo, farci piccoli, perdonare, aver sempre il cuore aperto,
farci guidare dalla grazia di Dio e comprendere che tutti siamo peccatori, e
che una fede che non si fa carità, non può mai essere gradita a Dio e soprattutto
essere strumento di riconciliazione e di pace.
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